Come ridurre la percentuale di rischio dei propri investimenti

Non esistono investimenti sicuri privi di ogni rischio. Ciò premesso esistono investimenti considerati sicuri. Mettere i propri risparmi su un conto corrente ad esempio potrebbe essere una forma di investimento apparentemente privo di rischio mentre invece c’è un rischio – assai remoto – di insolvenza della banca per fallimento o default e pertanto sopra certi importi non c’è neppure il fondo di garanzia interbancario che riesce a tutelare quanto depositato sul conto corrente (fino a 100.000 euro).

Più in generale, escludendo ipotesi di default, si potrebbe dire che un investimento obbligazionario con un alto rating e una scadenza breve o il deposito sui conti correnti dovrebbero essere due tipologie di investimento abbastanza sicure.

Anche la sottoscrizione di polizze vita, fondi pensioni, buoni postali possono essere delle valide alternative di investimento abbastanza tranquille se si scelgono linee di investimento prudenti (tenendo in considerazione che il comparto assicurativo può avere dei costi iniziali e può essere più suscettibile alle variazioni dei mercati in virtù della linea d’investimento scelta).

Investimenti che hanno un ampio arco temporale di investimento su un’obbligazione o un titolo di Stato potrebbero comportare minusvalenze anche nel breve periodo. Questo ad esempio non avviene con il deposito sui conti correnti e generalmente neppure sui buoni postali che annualmente consolidano il rendimento e non sono suscettibili a variazioni negative.

Altri investimenti che consentono di frazionare il rischio – così come ad esempio i fondi comuni di investimento – possono essere utili per non avere un’esposizione su una singola obbligazione, azione o valuta.

Più in generale si può affermare che esistono investimenti abbastanza sicuri ma non sono mai privi di rischio al 100% e nel tempo gli investimenti generalmente considerati sicuri potrebbero non esserlo. Si pensi ad esempio in un investimento in titoli di Stato quanto il Paese emittente non ha problemi e successivamente quando è suscettibile a default e ad un basso rating.

Il settore immobiliare è un altra forma di investimento che gli italiani hanno sempre considerato “sicuro”: anche questo tipo di investimento non è sicuro e può comportare perdite anche consistenti nonchè lo smobilizzo non è immediato così come può esserlo per titoli quotati nei mercati finanziari.

L’approccio per l’investimento sicuro dovrebbe essere la scelta di un investimento prudente e oculato, facilmente liquidabile con perdite contenute anche in periodi turbolenti.

La storia e la statistica finanziaria può essere di aiuto per valutare una forma di investimento abbastanza sicuro. Bisogna comunque tenere in considerazione che statisticamente c’è una certa ciclicità nei corsi degli investimenti ma tuttavia le performance passate dei vari investimenti non possono essere considerate significative per quelli presenti o futuri ma devono rimanere solo elementi di riflessione e valutazione.

Bisogna inoltre considerare che di solito a fronte di una maggiore sicurezza dell’investimento si hanno rendimenti più contenuti e che di solito gli investimenti obbligazionari più sicuri sono quelli che le agenzie di rating hanno valutato con la tripla A (AAA). Questo è solo un altro elemento indicativo in quanto nel tempo i giudizi possono variare e l’emittente può subire un downgrade del rating.

L’investimento in un’obbligazione a breve termine e denominato in euro (per chi rientra nell’area euro) consente di diminuire ancora di più il rischio non essendo sottoposto da una parte ad oscillazioni più marcate dovute all’allungamento della duration e dall’altra parte dalla variazione valutaria che a volte può essere considerevole e può andare a influenzare in maniera significativa sul rendimento effettivo finale dell’investimento.

Di solito una buona diversificazione consente di non tenere tutte le uova in un paniere e pertanto il rischio della scelta dell’investimento dovrebbe diminuire e spalmarsi su vari titoli con relativa frantumazione del rischio.