Per le banche statunitensi scatta l’ora dei “living wills”. Nella giornata di ieri infatti la Federal Reserve ha approvato in via definitiva tale norma, prevista dal Dodd-Frank Act passato la scorsa estate e già votata all’unanimità dalla Federal Deposit Insurance Corporation il 13 settembre. I “living wills” sono, in sostanza, pianificazioni strategiche annuali. Devono innanzitutto descrivere nei dettagli la struttura organizzativa della banca.
Inoltre devono specificare le azioni che l’istituto si impegna a intraprendere per smantellare rapidamente le proprie attività qualora si verificasse una crisi. In questo modo si faciliterebbe il lavoro della Fdic, che ha ricevuto dal Dodd-Frank Act maggiori poteri di impossessarsi degli istituti in difficoltà e cessare le loro operazioni.
E, soprattutto, si mira a scongiurare che lo Stato si ritrovi costretto a intervenire nuovamente (facendo ricorso ai soldi dei contribuenti) per salvare le banche, com’è successo in occasione della crisi del 2008. D’ora in poi, dunque, i principali colossi bancari (come Citigroup, JPMorgan Chase e Bank of America) dovranno sottoporre allo Stato tali strategie.
È prevista una tabella di marcia scaglionata. Per le società che detengono asset dal volume superiore ai 250 miliardi di dollari, di norma, la scadenza è stata fissata per il 1 luglio 2012; alle banche più piccole sarà invece concesso più tempo.
Testo articolo ripreso da valori.it