Diminuisce la riduzione del credito alle imprese

Non ci sono indici sulla fiducia che aleggia in banca nei confronti di chi bussa a chiedere credito per un mutuo casa o per la propria impresa. Se ci fossero dati si noterebbe qualche leggero miglioramento nascosto tuttavia in un cappa ancora pesante di cautela e diffidenza verso i debitori.

I dati che escono dalla Banca d’Italia sono controversi: crescono le erogazioni dei mutui casa -ma andrebbero depurati dalle molte operazioni di surroga- e sembra essersi fermato il calo dei prestiti alle imprese.

Ma la fiducia verso il futuro delle imprese italiane è ben altra cosa e ancora non si respira nei rapporti tra banche e piccole imprese. La fiducia si esprime accettando margini di rischio leggermente superiori basati sul futuro. Sempre trincerati dietro i risultati degli algoritmi del rating, i bancari continuano incessantemente a cercare dai debitori garanzie: dello Stato, dei Confidi, del patrimonio personale per abbattere rischi e costo del capitale sui nuovi prestiti.

Questa non è grande dimostrazione di fiducia proprio nel momento in cui servirebbe, ma si sa che i bancari non sono e non possono essere imprenditori. Qualcuno che sta più in alto e che impropriamente si prende il titolo di banchiere (pur non avendo in mano il capitale) deve buttarsi nella mischia, forte dei dati sfornati dagli uffici studi e infondere dosi di coraggio nel sistema commerciale giorno dopo giorno addestrando e affiancando chi in questi anni si è rifugiato in una barriera di risposte negative e oggi non ha ancora deciso se sia venuto il tempo di cambiare e prendere qualche rischio in più.

Fonte: linkerblog.biz – autore: F_Bolognini