Continua la crescita delle sofferenze bancarie

Continua incessante la crescita delle sofferenze nei bilanci bancari. Anche in gennaio la crescita è stata del 17,5% rispetto al livello di un anno fa.

Non c’è nulla di strano, ovviamente, perché crisi, mancanza di liquidità e cattivo andamento delle imprese sono un cocktail micidiale, a cui si aggiunge la crisi della politica che paralizza ogni provvedimento utile a tutelare la salute delle imprese e riattivare la crescita.  Certo che se gli impieghi calano del 2-3% e le sofferenze salgono del 15-20% all’anno tra non molto i bilanci bancari saranno come gruviera.

La crescita delle sofferenze preoccupa da tempo la Banca d’Italia e anche oggi nelle sue dichiarazioni il governatore Visco ha posto l’accento su questo dato e sulla necessità che le banche costituiscano adeguate riserve con le rettifiche su questi crediti di difficilissima esigibilità.

I bilanci 2012 saranno infarciti di nuove rettifiche e già due banche hanno mostrato i primi segnali: Banco Popolare annunciando una perdita causata dalle rettifiche sulla partecipazione di Agos ma anche sui crediti in sofferenza. Banca Marche nella prospettiva di perdite elevate (si dice 450 mil.) ha annunciato un ritardo nella presentazione del proprio bilancio dovuta alla revisione (spontanea o imposta) sulle poste dell’attivo cioè i crediti.

Le sofferenze sui crediti alle imprese sono sempre attestate sul 66-67% del totale, ma nella parte restante si collocano le sofferenze riferite alle micro-imprese (famiglie produttrici).  Pertanto la quota di credito inesigibile riferita alle imprese è elevatissima. Le sofferenze sulle imprese sono passate dal livello di 38,6 mld. a fine 2009 a 83,5 mld. a fine 2012 e continuano a crescere al ritmo del 15-20%, un tasso che si è assestato nel 2012 ma che non accenna a diminuire.

In valore assoluto fatta eccezione per i picchi in corrispondenza delle semestrali le sofferenze aumentano di 1,2-1,5 mld al mese. E’ un ritmo che non può lasciare indifferenti e che crea preoccupazione sulla tenuta dei bilanci bancari, dato che anche nel 2013 non ci sono chiare luci in fondo al tunnel.

 

Articolo ripreso da: linkerblog.biz